IL MARACANÃ CAMBIERÀ NOME?



Il calcio è senza dubbio uno sport per il quale il Brasile è famoso nel mondo. Il calcio fa parte integrante della cultura del popolo brasiliano ed ancor di più lo è a Rio de Janeiro, dove non credo esista persona, uomo o donna, anziano o giovane, che non abbia una squadra del cuore così come una scuola di samba del cuore.

D’altronde è comprensibile per varie ragioni: il calcio qui rappresenta un fenomeno sociale che oltrepassa il semplice aspetto sportivo (quanti campioni di ieri e di oggi, per fare un esempio, sono nati e cresciuti nelle favelas prima di prendere la strada della ricchezza e della celebrità internazionale); Rio de Janeiro accoglie una delle squadre più premiate al mondo, il Flamengo; pochi anni fa è stata sede della Coppa del Mondo per la seconda volta, e a unire ed esaltare tutto questo c’è lui: il Maracanã.

Foto: Daniel Basil – Portal da Copa – Rio de Janeiro – Maracanã – Fevereiro 2014

Non è mia intenzione fare un articolo storico, architettonico o prettamente sportivo sul Maracanã perché sono stati realizzati libri e documentari che sicuramente lo hanno fatto molto meglio e più ampiamente di quanto potrei farlo io. Mi limito perciò a dare una notizia di qualche settimana fa che ha aperto un dibattito piuttosto acceso sulle reti sociali e sui giornali brasiliani, peraltro avendo il merito di aver messo in secondo piano per qualche momento la pressione mediatica quotidiana e onnipresente sul Covid-19.

La discussione è nata dalla proposta di cambiare nome allo stadio, intitolandolo al “dio” del calcio mondiale, Pelé. Faccio una piccola digressione legata al fatto che ho usato il termine – dio – riferendomi a Pelé. Personalmente non ho dubbi sul fatto che Pelé sia stato il più grande giocatore di tutti i tempi ed è indiscutibile che il Brasile lo considera un mito assoluto. Nel 2013, durante la Giornata Mondiale della Gioventù svoltasi a Rio, Papa Francesco, che come tutti sanno è argentino, riuscì a conquistare subito la simpatia dei milioni di pellegrini riferendosi alla rivalità calcistica fra Brasile e Argentina e dichiarando: “Qui si dice che Dio è brasiliano, ma per lo meno spero vorrete accettare che il Papa è argentino!”

Ma torniamo alla storica votazione per ribattezzare il tempio mondiale del calcio: qualche settimana fa la camera statale dei deputati di Rio de Janeiro ha votato favorevolmente la proposta dei deputati di vari partiti per cambiare il nome da “Stadio Mario Filho”, popolarmente conosciuto come Maracanã, a “Stadio Rei Pelé”. Per chi non conoscesse esattamente la storia dello stadio voglio solo dare un breve cenno storico: quando fu assegnata a Rio de Janeiro la sede della Coppa del Mondo di calcio del 1950, nacque la necessità di costruire uno stadio imponente che potesse essere degno dell’evento. L’idea iniziale era stata di realizzarlo in un’area periferica della zona nord di Rio, ma il giornalista sportivo e commentatore di calcio forse più famoso dell’epoca, Mario Filho, criticò fortemente questa scelta e riunì un vasto gruppo di personaggi influenti dell’allora capitale del Brasile perché la scelta del luogo ricadesse su una zona più centrale e facilmente raggiungibile da ogni angolo della città. La pressione fu tale che il progetto iniziale fu modificato e si scelse il quartiere cittadino di Maracanã (quartiere ancora oggi strategicamente importante come punto di intersezione fra il centro, la zona nord e la zona sud di Rio), utilizzando l’area precedentemente occupata da un ippodromo.

Foto: Analice Paron – Portal Globo Esportes

Lo stadio fu inaugurato nel 1950 con il nome di “Municipal” ma nel 1964 fu ribattezzato “Mario Filho” in onore a colui che si era così fortemente impegnato per la sua costruzione. Nel corso degli anni, tuttavia, lo stadio iniziò ad essere conosciuto come “il Maracanã” e questo nome continua ancora oggi ad identificare popolarmente e internazionalente questa struttura che nella finale della coppa del 1950 accolse quasi 200.000 spettatori e nel tempo fu il palco di eventi storici “planetari” come la visita di Papa Giovanni Paolo II nel 1980 e nel 1987, il concerto di Frank Sinatra nel 1980 (180.00 spettatori), gli show di Tina Turner e Paul McCartney (182.000 spettatori) o quello degli A-Ha nel 1991 (198.000 spettatori), solo per fare qualche esempio.

Arriviamo ad oggi quando, dopo essere stato sede principale della Coppa del Mondo di Calcio del 2014 e delle Olimpiadi del 2016 ed essere passato attraverso varie ristrutturazioni, è nato il progetto di ribattezzarlo come “Rei Pelé” per rendere omaggio al più grande campione brasiliano di tutti i tempi, colui che proprio nel Maracanã consacrò la sua fama mondiale nel 1969 segnando il millesimo gol della sua carriera. Come detto all’inizio, questa votazione della camera dei deputati ha generato varie critiche e la legge dovrà ancora passare alla firma definitiva del governatore. In discussione non sono naturalmente il valore e i meriti di Pelé, ma la possibilità che venga definitivamente dimenticato colui che quello stadio lo volle fortemente e per il quale impegnò tutte le sue forze per parecchi anni.

Vedremo nei prossimi mesi quale sarà la decisione definitiva ma io personalmente, e parlandone sotto un aspetto prettamente turistico e di immaginario collettivo, penso che a livello internazionale lo stadio – Rei Pelé – potrebbe avere un carattere molto attraente, senza dimenticare il giornalista Mario Filho, al quale dedicherei senza alcun dubbio una statua all’ingresso principale. Comunque lo si vorrà chiamare, credo che per tutti i turisti appassionati di calcio una visita al Maracanã resti imperdibile, almeno per ammirare l’imponenza della sua parte esterna e se possibile per conoscerne l’interessante museo interno con inclusa la visita al campo da gioco e agli spogliatoi (nel momento in cui scrivo il museo è purtroppo chiuso per ragioni di sicurezza legate alla pandemia).

A presto e sinceri auguri di buona Pasqua a tutti!

Marcello

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