LA SCALINATA SELARÓN

Nell’organizzazione di un tour di Rio de Janeiro è impossibile pensare di aver conosciuto anche solo un poco della città senza aver visitato il quartiere di Lapa e la Scalinata Selarón. A dire il vero, la celebrità internazionale della scalinata e del quartiere che la ospita sono cresciute insieme e “la Selarón” è stata stimolo fondamentale per la revitalizzazione di quello che è uno dei luoghi più tradizionali della città, trasformandolo nel centro della movida notturna carioca.

Ma com’è nata la scalinata e chi è Jorge Selarón?

Foto: Reprodução diariodorio.com

Jorge Selarón era un pittore autodidatta nato in Cile nel 1947. Dopo aver viaggiato in oltre 50 paesi (in alcuni, per sopravvivere era stato anche insegnante di tennis), nel 1983 decide di stabilirsi a Rio de Janeiro, in una casa che ha l’entrata proprio sulla scalinata. In quel periodo tutta la zona e le vie adiacenti erano mal frequentate, buie e in stato di degrado, aspetto questo piuttosto comune nel centro di Rio durante l’ultimo ventennio del 1900. Per cercare di dare un’immagine diversa e luminosa al luogo dove viveva, Selarón inizia un progetto che da semplice passione si trasforma per lui in una vera a propria ossessione, divenendo così l’opera più importante di tutta la sua vita. Con poca disponibilità finanziaria per concretizzare il suo sogno, si mette a raccogliere mattonelle in ceramica colorata smantellate dai cantieri di ristrutturazione dei palazzi del centro e inizia ad applicarle sui gradini e sulle pareti laterali della scalinata, dandole così un aspetto completamente diverso e solare. Quando i soldi finiscono, dipinge quadri che vende nei ristoranti carioca o direttamente nella sua casa e ricomincia senza sosta a lavorare sulla scalinata. Mano a mano che la decorazione prende vita, giornali, televisione e turisti iniziano ad interessarsi all’opera e molti stranieri tornano nei loro rispettivi paesi inviandogli nuove ceramiche da installare. Nasce così un meraviglioso “quadro” variopinto (l’impressione è proprio quella di entrare in un quadro…), formato da 215 gradini decorati con i colori predominanti verde, giallo e blu della bandiera brasiliana, una lunghezza complessiva di 125 metri e le pareti laterali con incastonate ceramiche di tutto il mondo per un totale di oltre 2.000 pezzi diversi provenienti da 60 paesi.

Senza alcun aiuto economico da parte di enti pubblici o privati, inizialmente deriso dai vicini di casa che lo consideravano un classico “artista pazzo”, Selarón non desistette mai dalla sua idea, anzi, fino alla fine della sua vita (nel gennaio del 2013 fu trovato morto proprio sulla scalinata di fronte alla sua casa in circostanze che ancora oggi non sono state chiarite), continuò a modificare la posizione delle ceramiche della “sua” scalinata, rendendola così un’opera viva e in continua mutazione. La Selarón diviene così uno dei punti turistici più celebri di Rio, tanto che nel 2005 viene dichiarata ufficialmente patrimonio storico di Rio de Janeiro e a Jorge Selarón viene conferita la cittadinanza onoraria della città.

Per garantire la preservazione della scalinata, creare una catalogazione digitale di tutte le ceramiche e realizzare uno spazio culturale dove i visitatori possano ottenere tutte le informazioni riguardanti la creazione dell’opera, le tecniche di produzione, la provenienza e il periodo di produzione di ogni singola ceramica che la compone, nel 2019 l’Associazione delle Guide di Turismo di Rio de Janeiro – LIGUIA, ha promosso una raccolta di fondi in internet che si è poi trasformata in un vero e proprio progetto ufficiale con la partecipazione finanziaria pubblica del BNDES (Banco Nazionale dello Sviluppo Economico e Sociale). Uno degli obiettivi è anche quello di promuoverne l’inserimento nel patrimonio storico/artistico statale, nazionale e mondiale.

Negli anni l’opera di Selarón non ha attratto solo turisti e appassionati di arte ma è stata palcoscenico di molti documentari, pubblicità televisive e video musicali. Quello forse più famoso è della band U2, che proprio qui nel 2000 girò alcune scene del suo video – Walk On -, ma sono molti gli artisti attratti dalla particolarità di questo luogo, che nei colori e nell’atmosfera generale creata da Jorge Selarón possono incontrare molto dell’animo carioca.

Per terminare, vi presento un altro video che mi piace particolarmente: si tratta dell’artista inglese Jess Glynne e del suo brano – All I am – del 2018.

A presto

Marcello

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